Salvare i gelsi di Urago Mella: una scelta contro il consumo di suolo e il riscaldamento urbano

A Brescia il consumo di suolo continua ad avanzare, mettendo a rischio non solo paesaggi rurali e identità storiche, ma anche il benessere stesso dei cittadini.

Negli ultimi anni, la provincia di Brescia ha registrato un preoccupante aumento del consumo di suolo, con 137 ettari di terreni agricoli trasformati in infrastrutture nel solo 2023, equivalenti a circa 195 campi da calcio . Questo fenomeno ha contribuito a un totale di oltre 50.000 ettari di suolo cementificato nella provincia, pari al 10,45% del territorio, ben al di sopra della media nazionale del 7,13%.

Consumo di suolo, nel Bresciano «spariti» 195 campi da calcio
da: giornaledibrescia.it del 04/12/2024

Consumo di suolo, a Brescia il cemento ha cancellato 50 mila ettari: come otto laghi d’Iseo
da: brescia.corriere.it del 07/06/2023

Parallelamente, Brescia si trova in fondo alla classifica dell’Indice di vivibilità climatica 2024, posizionandosi al 108° posto su 108 capoluoghi italiani. La città ha registrato 63 ondate di calore, 45 giorni di caldo africano e 51 notti tropicali nel 2024, rendendo difficile la vita quotidiana dei cittadini .

Indice di vivibilità climatica 2024, Brescia è ultima tra i capoluoghi italiani
da: quibrescia.it del 20/03/2025

Brescia è una delle città italiane con il consumo di suolo più aggressivo: ogni giorno si perdono ettari di terreno agricolo e naturale a favore di asfalto e cemento. Questa cementificazione incide pesantemente sull’aumento delle temperature urbane.

In questo contesto, sacrificare i gelsi di Urago Mella per realizzare nuove case non è solo una scelta discutibile dal punto di vista ambientale, ma un errore strategico. Ogni albero tagliato significa meno ombra, meno raffrescamento naturale e più calore, proprio mentre la città ne avrebbe disperatamente bisogno.

Difendere i gelsi di Urago Mella non è solo una battaglia di quartiere: è una scelta in linea con la lotta al cambiamento climatico, con la tutela del territorio e con il diritto alla salute pubblica.

Se davvero vogliamo una città più vivibile, la strada non passa attraverso nuove colate di cemento, ma attraverso la protezione e la valorizzazione di ciò che abbiamo già: come i gelsi, testimoni silenziosi di una Brescia che potrebbe essere più verde, più fresca e più giusta.